Punti di interesse

IL CASTELLO CARAFA
La città si avvolge attorno a un manufatto mili­tare, il castello dei Carafa (oggi di proprietà pri­vata), che ne condiziona l'assetto abitativo. Fu quasi certamente fatto costruire dai suddetti feudatari, spinti sia da esigenze di difesa verso assalti nemici, sia dalla volontà di controllare gli abitanti della cittadina. Il castello ha una forma trapezoidale, i cui vertici sono occupati da quattro torri circolari, ed è diviso in tre parti: i sotterranei, che per l'alone leggendario che li circonda, hanno sempre suscitato curiosità; il piano magazzini con il lastricato del cortile in pietra locale (particolare la stella centrale a nove punte ripetute, in modo concentrico, all'interno di un cerchio); il piano superiore che comprendeva due appartamenti e altre stanze per la servitù.
PALAZZO ADORISIO
Edificio su tre livelli in via S. Giuseppe. Il portale con arco a tutto sesto è provvisto di lucer­nario.
PALAZZO QUATTROMANI
Si trova in piazza San Giovanni, per anni ha ospitato gli uffici della Pretura. Sulla facciata posteriore, che affaccia su vico San Cataldo, si nota un'ampia apertura a doppio arco con pilastro centrale.
PALAZZO SICILIANI
Costruito nel 1919 in via Marconi, oggi ospita il liceo scientifico "Ilio Adorisio". Particolare il portale d'ingresso a doppio arco con piccola rampa di scale e balconcino balaustrato sovrastante. Sulle finestre del piano superiore spicca­no una serie di maschere in pietra. L'imponente edificio della seconda metà dell'800 ha la caratteristica di essere stato costruito sopra uno dei torrioni della cinta muraria del borgo. Nel 1950 fu venduto dal conte Umberto Siciliani alle famiglie Arcuri, Conci e De Franco.
PALAZZO SUSANNA
La costruzione si trova in via Lilio ed è caratte­rizzata da un portale ad arco con mascherone apotropaico alla chiave di volta e lucernario in ferro battuto finemente lavorato. In alto si apre un delizioso terrazzino.
PALAZZO TERRANOVA
L'edificio in via Casoppero fu abitato dalla famiglia Terranova, una delle più illustri del paese, che ne rimase in possesso fino al 1947. Degno di nota è l'imponente portale d'ingresso con piedritti modanati su cui poggia un arco a tutto sesto con decoro alla chiave di volta. Bello anche il lucernario a raggiera in ferro battuto.
PALAZZO TETI
L'antico edificio di via Pugliese pare sia stato abitato nel '700 dalla famiglia Mauro e nell'800 da quella dei Cristiani per poi passare, infine, nelle proprietà di Oreste Teti. Degno di nota il portale d'ingresso ad arco con cancello in ferro battuto.
PALAZZO VERGI (oggi Baffa)
Edificio in via Marconi. Costruito in pietra facciavista, si presenta su due livelli più un corpo rialzato. Il portale è arricchito da un portale ad archi concentrici. In alto un piccolo balcone con mensole in pietra e ringhiera in ferro battuto. Gli angoli sono evidenziati da pietre squadrate.
EX PALAZZO VESCOVILE
Questo edificio era utilizzato in passato come residenza estiva del vescovo di Umbriatico. Si caratterizza per un corpo avanzato nel quale si apre un arco poggiante su colonne modanate che introduce nella corte interna.
PALAZZO PIGNATARI
Si trova lungo via Casoppero ed è noto per il balcone "della Madonna delle Lacrime", così chiamato per via della presenza di un quadro della Vergine che pare abbia lacrimato. La loggia con angioletti e targa centrale è abbellita da colonne monolitiche dotate di semplici capitelli reggenti una copertura in muratura finemente decorata.
PALAZZO VITETTI
In piazza Bandiera. In passato appartenne al marchese Susanna che pare vi abbia ospitato re Ferdinando d'Aragona.
PALAZZO ZITO
È molto particolare questo palazzo che ha ospi­tato in passato vari uffici comunali e scuole. L'ingresso, più basso rispetto all'assetto strada­le, si raggiunge per mezzo di una scalinata che scende fino a una piccola corte esterna. Composto da corpi irregolari, ha un portale con arco a tutto sesto sovrastato da due finestre ad arco.
MONUMENTO AI CADUTI
È un monumento composito addossato alla fac­ciata principale della chiesa madre. Circondato da una ringhiera in ferro battuto, è formato da una lapide in bronzo (inaugurata nel 1921) sulla quale sono incisi i nomi dei 96 cirotani caduti nella Prima guerra mondiale e da una lapide in marmo (inaugurata nel 1949) che riporta, inve­ce, i nomi dei 41 soldati morti nella Seconda guerra mondiale e di un caduto della guerra d'Africa. Tra le due lapidi c'è lo stemma di Cirò e in alto una statua (ideata da Salvatore Ianni) che raffigura un soldato ferito.
torna all'inizio del contenuto